Preventivo GRATIS Processionaria del pino
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Sempre di più si sente parlare delle Processionarie del pino dati i danni che provocano ai Pini e alle Conifere ma soprattutto sono molto pericolose per la salute sia dell’uomo che degli animali. Gli alberi colpiti dalla processionaria si possono trovare sia nei luoghi pubblici come nel giardino di una scuola o un parco pubblico che in un bosco isolato; nel caso in cui ci troviamo in una giornata ventosa, gli alberi attaccati dalla processionaria possono rivelarsi molto pericolosi per le persone e gli animali nelle vicinanze per via dei peli urticanti di questi insetti che possono disperdersi nell’aria per via del vento (questo fenomeno inizia ad accadere nei mesi invernali).
Se nel giardino di un asilo avviene la processione di questi insetti, è normale che i bambini incuriositi da una fila indiana di bruchi si possano avvicinare rischiando così di subire le irritazioni molto gravi che la larva della processionaria può provocare.
Nei casi più gravi possono accadere dei veri e propri choc anafilattici. Capiamo quindi di cosa stiamo parlando.
La processionaria fa parte dell’ordine delle farfalle ovvero i lepidotteri. Durante i primi stadi la processionaria è fitofaga ovvero si alimenta solo con le parti verdi delle piante in particolar modo il pino nero, il pino silvestre, il pino d’Aleppo, il pino marittimo, alcune specie di cedro e altre conifere. Le larve della processionaria sono marroni con macchie arancioni e, come sappiamo, sono ricoperte di peli estremamente urticanti.
Gli insetti che ci ronzano intorno alla faccia ci creano sempre molta preoccupazione ma oltre ad api, vespe e insetti simili sono pochissimi, oltre a questi, a procurare danni seri. Ciò ci fa capire che gli insetti hanno molte potenzialità nascoste e la processionaria è un esempio emblematico.
Gli adulti invece, diventate farfalle, divengono assolutamente innocui: sono di colore grigio con macchie nere e biancastre. Questi insetti, come tutte le falene, sono attivi durante la notte.
Quando maschio e femmina si accoppiano i maschi muoiono uno o due giorni dopo l’accoppiamento; le femmine in gravidanza invece dispongono le uova seguendo un preciso ordine in gruppi da 70 fino a contare 300 uova, formando un manicotto filamentoso color grigio/argento attorno agli aghi delle conifere.
Successivamente alla disposizione delle uova anche le femmine adulte muoiono.
Le uova delle processionarie del pino si schiudono dopo 4 settimane formando così una nuova colonia di larve, che si trasformeranno in bruchi. I bruchi, durante il loro sviluppo, cambiano colore e, crescendo, si foderano di peli urticanti.
Le larve della processionaria si nutrono di foglie e dei rametti del pino, portando così in molti casi alla defogliazione completa del pino.
Tra febbraio e fine maggio, quando le larve sono mature, avviene la processione: i bruchi scendono lungo l’albero, guidati da una femmina, per interrarsi fino a 20 cm di profondità nel terreno, ricordandosi sempre di posizionarsi in una zona soleggiata. I bruchi cominciano a tessere un bozzolo intorno a sé, fino a divenire crisalidi. La processione dei bruchi può essere lunga fino a 40 metri.
Secondo quanto previsto dal Decreto ministeriale la lotta alla processionaria del Pino è obbligatoria (“Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino Traumatocampa pityocampa”).
Le soluzioni da banco fai da te non sono assolutamente consigliate, considerata la pericolosità al contatto con questo bruco.
Se noti la presenza della processionaria o vuoi solo prevenirne la presenza, contatta immediatamente i professionisti della disinfestazione Bioeco Servizi al numero verde.
• Gennaio e febbraio: Durante i primi mesi dell’anno cominciano a fuoriuscire le larve dal nido in fila, uno davanti all’altro, alla ricerca di foglie e aghi; rientrano poi nel nido seguendo un filo di seta rilasciato in precedenza da esse come guida. Questo è il periodo in cui la processionaria risulta molto pericolosa per via dei filamenti urticanti che provocano dermatiti gravi, allergie, lesioni agli occhi, ecc...
• Marzo: Questo è il periodo in cui le larve ormai adulte si allontanano dal nido definitivamente, formando così la processione per poi incrisalidarsi nel terreno successivamente verso maggio, quando le temperature aumenteranno.
• Maggio: Avviene l’interramento per trasformarsi da larve in crisalidi.
• Luglio: Periodo in cui la farfalla emerge dal terreno. Questo periodo dura circa un mese: le farfalle successivamente si accoppiano, deponendo le uova nelle zone più alte degli alberi; la femmina depone dalle 70 alle 300 uova in una volta sola.
• Agosto e settembre: In questi mesi generalmente avviene la schiusa delle uova (35 a 45 giorni dopo lo sfarfallamento). Le piccole larve così si spostano sui rami per cibarsi delle foglie (nel maggiore dei casi, aghi di pino).
• Ottobre: Ad ottobre le larve tessono un grande nido composto da ragnatela, formando così il riparo per l’inverno, dove rimarranno fino a febbraio/marzo.
Gli animali, purtroppo, sono particolarmente esposti al pericolo della processionaria, poiché, annusando il suolo, potrebbero inconsapevolmente inalare i peli urticanti delle processionarie; bisogna avere il massimo dell’attenzione soprattutto nei periodi in cui vi è un’affluenza maggiore, come la primavera nel caso di questo insetto. È inoltre importante riconoscere i sintomi, che possono variare (vomito, diarrea, aumento della temperatura corporea o addirittura l’eccessiva salivazione da parte dell’animale), per contattare il più presto possibile il proprio veterinario. Quindi, sconsigliamo vivamente altre soluzioni “fai da te”.
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